21/10 - Per favorire uno sviluppo degli impianti occorre passare da un approccio basato sulla incentivazione individuale ad uno collettivo.
Il Sud presenta a livello nazionale un vantaggio competitivo in termini di potenza prodotta dalle rinnovabili (solare, eolico e biomasse) del 55%, con punte del 97% per l’eolico, e con un enorme potenziale non sfruttato in campo geotermico. Lo segnala il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2013.
In particolare nel Sud Italia, lo sviluppo geotermico potrebbe offrire importanti opportunità nella produzione di energia termica (per riscaldare e raffreddare). Per favorire uno sviluppo di questi impianti però occorrerebbe passare da un approccio basato sulla incentivazione individuale ad uno collettivo, rivolto cioè alle comunità più che ai singoli, e perchè questo accada va promossa la nascita di operatori che organizzino e realizzino progetti a tale scala.
Per caratteristiche tecniche, tale produzione si presta a essere più facilmente realizzabile nel breve periodo.
Quanto al fotovoltaico, il 29% degli impianti, circa 139mila, si trova nel Mezzogiorno, a fronte di una produzione di potenza pari al 38% del totale nazionale. Per le sue caratteristiche, inoltre, il Sud è leader indiscusso nel settore eolico, con quasi 6mila impianti, di cui il 60% concentrato in Puglia, Sicilia e Campania.
Riguardo invece alle bioenergie, l’87% degli impianti si concentra nel Centro-Nord, ma il Sud concorre alla produzione nazionale per oltre il 35%.