17/10 - Gli italiani sono consapevoli dei vantaggi ottenibili da comportamenti virtuosi in tema di energia.
Oltre 2,6 milioni di famiglie italiane sono pronte a realizzare interventi di efficienza energetica nella propria casa nei prossimi 12 mesi.
Lo sostiene una indagine effettuata dall’Osservatorio sull’efficienza energetica, pubblicata su Greenstyle.it.
I dati rivelano che, entro il prossimo anno, gli italiani prevedono di spendere, complessivamente, circa 10,2 miliardi di euro per migliorare le prestazioni energetiche delle proprie abitazioni.
Elevate le aspettative: il 43% degli interpellati dichiara di sperare in un risparmio tra il 20% ed il 40%.
Scarsa, invece, la conoscenza delle detrazioni in materia: il 58% non sa che il bonus efficienza è stato portato al 65% per tutto il 2014.
Nonostante la consapevolezza delle opportunità del risparmio energetico, la crisi rimane un nemico acerrimo del cambiamento: l’84% degli intervistati ritiene che non sia questo il momento di fare investimenti.
Eppure l’efficienza rappresenta proprio il settore ideale per far ripartire l’economia.
Essa rappresenta un’occasione unica di rilancio e sviluppo dell’economia perché permette di far lavorare, da un lato, piccole e medie imprese italiane di installazione presenti sul territorio e dall’altro, le imprese fornitrici di tecnologia ed il mondo finanziario, aiutando famiglie e imprese a ridurre i propri costi energetici in un circolo virtuoso che istituzioni e mondo dell’impresa dovrebbero tutelare e supportare.
Dai dati dell’Osservatorio, inoltre, emerge che tra coloro che effettueranno investimenti nei prossimi dodici mesi, quasi due terzi investirà fino a 5mila euro, mentre un 19% avrà a disposizione un budget che oscilla tra i 5mila e i 10mila euro.
Quasi un quarto di chi per il momento rinuncia a investire, si dice disposto a ripensarci se potesse accedere a uno strumento di finanziamento dedicato.
Gli italiani sono consapevoli dei vantaggi sia economici che sociali ottenibili da comportamenti virtuosi in tema di energia, ma la percezione di essere poco informati ed il timore di affrontare costi troppo elevati, specie in questo periodo storico, costituiscono un freno.